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COMPANY COMMUNITY CONCEPT

La visione dell'azienda come comunità

La qualità della vita lavorativa influisce sui risultati ottenuti dai dipendenti di un'azienda.

Numerosi studi hanno comprovato che è sempre maggiore il numero delle persone che sono più interessate a stare bene nell'ambiente lavorativo.

Spesso i dipendenti e/o collaboratori sono in prima linea nel contatto con i clienti, sono le prime persone che hanno la possibilità di fornirci feedback e suggerimenti rispetto alle nostre azioni di marketing, che utilizzano gli strumenti tecnici e tecnologici di cui dispone l'azienda, che danno parola ai numeri delle reportistiche, tutte informazioni indispensabili alla verifica delle politiche aziendali attuate e indicative per indirizzare le azioni future.

Come curiamo il contatto con i nostri clienti, così è necessario coltivare il rapporto con i nostri dipendenti e/o collaboratori.

Considerare i dipendenti e/o collaboratori come parte integrante del progetto aziendale è essenziale per chi voglia consolidare o aumentare  la propria posizione sul mercato.

E' necessario sviluppare una cultura aziendale, il ché significa, anche, fidelizzare per primi i nostri dipendenti e/o collaboratori attraverso un percorso di crescita professionale, di formazione e di partecipazione che durino e progrediscano nel tempo. 

Il posto di lavoro deve diventare per il dipendente e/o collaboratore un luogo dove accrescere la propria professionalità, sentirsi parte attiva di un team e potersi realizzare come persona anche al di fuori del proprio ambito familiare.

Il dipendente/collaboratore può diventare lo strumento di marketing più efficace di un'azienda

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Il dipendente e/o il collaboratore deve sentirsi parte di una comunità dove ha un ruolo ben qualificato e considerato dagli altri membri dell'azienda. Il concetto di comunità si esplicita nella considerazione del lavoro altrui, nella comprensione del legame indissolubile tra i processi aziendali attuati dai singoli comparti tra i quali non esisterà l'antagonismo ostativo tipico, invece, di alcune realtà, ma una collaborazione fattiva mirata al raggiungimento di un comune obiettivo di crescita.

Affinché si verifichino queste condizioni è necessario che il dipendente e/o collaboratore creda nella propria azienda, ne assuma i valori, li trasmetta ai colleghi e poi all'esterno.

Sviluppare la cultura aziendale vuol dire innescare un meccanismo circolare virtuoso.

Le aziende che sceglieranno di intraprendere questo percorso vedranno un incremento della loyalty dei propri dipendenti e/o collaboratori che si tradurrà in un aumento del brand awarness e un conseguente aumento del profitto.

Inoltre, l'attuazione del programma (anche una parte di esso) conferisce all'azienda il badge C.C.C. (Company Community Concept) che ne attesta il fairplay interno aumentandone il valore agli occhi dei potenziali clienti. 

La certificazione anche per piccole/medie imprese

In Italia oltre il 90% delle aziende impiega fino a 5 dipendenti, parliamo quindi di microimprese, con le piccole (fino a 50 dipendenti, circa l'8% del totale) e le medie (fino a 200 dipendenti circa l'1%) arriviamo alla quasi totalità del mondo imprenditoriale, dove la grande impresa (con più di 200 dipendenti) rappresenta una porzione molto piccola.

Se esiste un ente certificatore delle Best Practice in tema di HR per le aziende di grandi dimensioni anche a livello globale, per il rimanente, nulla è previsto in materia

Prima della cultura aziendale, sarebbe necessario promuovere la corretta cultura imprenditoriale. A fronte di buone idee e grande volontà, a volte mancano la preparazione e l'organizzazione (anche minima) che consentirebbero ad alcune microimprese di allargare il proprio business creando maggiore profitto e aumentando il bacino dei posti di lavoro. 

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